Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti - maggio 2023

Commento ai rendimenti - maggio 2023

Andamento contrastato dei principali mercati finanziari. Le news sul debito USA hanno generato un clima di incertezza, seppur temporaneo. L’inflazione europea mostra un rimbalzo dopo la tendenza al ribasso registrata nei primi mesi del 2023. Pesano anche i timori di recessione dopo i deboli dati macro della Germania.

Il mese di maggio

Il trend delle principali borse mondiali ha subito qualche “scossone” nel mese di maggio a causa delle incertezze legate alla situazione del tetto al debito USA che ha destato non poche preoccupazioni, prefigurando gli scenari di una possibile situazione di default. L’accordo con i Repubblicani alla fine è arrivato nell’ultimo giorno utile a scongiurare il fallimento. Tale compromesso ha consentito al governo di sospendere il tetto del debito per due anni. È prevista quindi la sospensione del limite del debito pubblico (31,4 mila miliardi di dollari) oltre al congelamento della spesa federale, almeno fino alle elezioni presidenziali del 2024.

La reazione sui mercati finanziari è stata piuttosto nervosa, con un andamento contrastato ma temporaneo, dato che la reazione dei principali mercati USA è stata tutto sommato composta, tanto da chiudere maggio con moderati progressi registrati ad esempio sul Nasdaq (+0,27%) e sull’indice S&P 500 (+0,25%), sulla scia delle news di un possibile accordo manifestatesi verso la fine del mese. Tuttavia, non tutti i mercati hanno recuperato: ad esempio l’indice Dow Jones Industrial ha risentito in maniera negativa dello stallo sul debito pubblico chiudendo il mese in modo marcatamente negativo (-3,48%).

Andamento contrastato anche in Eurozona, dove a pesare non sono state solo le notizie di un possibile default USA in assenza di accordo sul debito, ma anche la “solita” inflazione che, sulla base delle rilevazioni di aprile, risulta ancora piuttosto elevata nonostante la fase di discesa già rilevata nel corso dei primi mesi del 2023. Una delle borse più “pesanti” è stata Milano, con Piazza Affari che ha chiuso il mese con un ribasso del -3,79%. Più composte le altre borse dell’area con ad esempio Francoforte che cede il -1,62% mentre l’indice Euro Stoxx 50, rappresentativo delle 50 principali società dell’Eurozona, archivia il mese di maggio con una riduzione del -3,24%. In Europa pesa anche la debolezza economica, in particolare per quanto riguarda la Germania, dove l’economia ha avuto una frenata leggera nel primo trimestre dell’anno (PIL a -0,1%).

Questo aspetto è stato anche uno dei principali elementi a determinare un indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro USA. Il rafforzamento del biglietto verde ha avuto quindi l’effetto di mitigare in maniera anche importante le perdite registrate dagli indici americani.

Anche sulla componente obbligazionaria si assiste ad una certa movimentazione sulla curva dei tassi, con un maggiore incremento nelle scadenze a breve termine (6 mesi – 1 anno) che in taluni mercati determina un’inversione della curva. Un segnale generalmente associato a dinamiche recessive.

Per quanto riguarda l’inflazione, come accennato in precedenza, nel mese di aprile il dato italiano ha evidenziato un valore del 7,6% su base annua. In calo rispetto al dato registrato nel mese precedente, ma tuttavia ancora troppo elevato. Basti osservare anche la cosiddetta inflazione “core”, ovvero il dato depurato dalle componenti più volatili (beni energetici e alimentari) per osservare un valore dell’inflazione sostanzialmente “bloccato” su livelli ben maggiori dei target delle Banche centrali. Il dato core scende in maniera leggera, dal 6,2% annuo di aprile al 6% di maggio.

DINAMICO

Il comparto risente in maniera più significativa delle incertezze riscontrate sui mercati finanziari, tuttavia alcuni elementi, come la performance moderatamente positiva di alcuni indici USA e il rafforzamento del dollaro, hanno permesso di evitare perdite significative. Il comparto chiude il mese con un dato leggermente superiore allo zero (+0,05%) mentre il benchmark ottiene un rendimento del +0,42%.

PRUDENTE

Performance moderatamente positiva, nonostante le incertezze sui mercati obbligazionari. Il portafoglio consegue un rendimento mensile del +0,51%, con un moderato excess return (+0,12%). Su base annua si rafforza il buon progresso registrato da inizio anno (+3,75%).

GARANTITO

Il comparto si difende bene dalle incertezze dei mercati internazionali conseguendo un rendimento mensile del +0,43%, migliore rispetto al parametro di riferimento che, nello stesso mese, ha registrato una performance del +0,13%.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.

 

 

 

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