Commento ai rendimenti – luglio 2025
La scadenza della proroga dei dazi applicati all’UE non spaventa i mercati. Tra vari annunci e nuove tariffe la reazione delle borse è composta e prudente. Alla fine del mese l’accordo tra UE e USA permette nuovi recuperi nei principali mercati.
Il mese di luglio.
L’attesa dei mercati si è focalizzata sul 9 luglio, data entro la quale sarebbero entrati in vigore i dazi annunciati da Trump nei confronti dell’UE, a seguito del rinvio annunciato ad aprile. Tuttavia, le piazze finanziarie non sono andate nel panico e hanno mostrato un atteggiamento fiducioso, anche sulla base del fatto che Ursula von der Leyen ha annunciato di lavorare con Trump per un accordo commerciale in una prospettiva di distensione.
A spingere al rialzo in particolare le borse USA ha contribuito anche Nvidia che, raggiungendo la quota record di capitalizzazione (4.000 miliardi di dollari), ha fornito ulteriore supporto al comparto tecnologico (Nasdaq).
Restano comunque degli elementi di incertezza: dai nuovi annunci di invio di lettere a più di 150 paesi riguardanti l’applicazione di una tariffa compresa tra il 10% e il 15%, alle indiscrezioni sul licenziamento (poi smentito) del numero uno della FED Jerome Powell. Sulle merci importate dall’UE, Trump rilancia invece con un’aliquota del 30% a partire dal 1° agosto, generando un po’ di movimento al ribasso nelle piazze finanziarie dell’Eurozona.
La fine del mese si chiude, poi, con un nuovo rialzo dei listini grazie all’atteso raggiungimento di un accordo tra UE e USA, che ha portato allo “sconto” delle tariffe, ora applicate al 15%, con l’esclusione dell’acciaio e dell’alluminio (per i quali i dazi restano al 50%). L’accordo, inoltre, prevede l’acquisto da parte dell’UE di prodotti energetici e armamenti americani per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari per i prossimi 3 anni.
Complessivamente il mese di luglio è stato caratterizzato da un discreto rialzo dei mercati azionari, con performance moderatamente positive che riflettono un atteggiamento cauto delle principali piazze finanziarie. I rialzi principali sono infatti nell’ordine del 2-3% su base mensile.
Composto e contenuto anche l’andamento della componente obbligazionaria, con un movimento leggermente più significativo per l’asset class corporate. Nell’Eurozona, come da attese, non ci sono state sorprese dopo la riunione della BCE cha ha lasciato i tassi invariati al livello di riferimento del 2%. La banca centrale ha comunque messo in risalto la situazione incerta per effetto delle controversie commerciali, confermando d’altro canto l’assestamento dell’inflazione al livello target del 2%. Nonostante le incertezze, la BCE ha ribadito che l’economia europea gode ancora di buona salute.
Prudente anche la FED, che nonostante le pressioni di Trump, mantiene inalterati i tassi (compresi tra il 4,25% e il 4,50%). Ma anche all’interno del board della banca centrale qualche voce contraria a Powell inizia a sentirsi in merito alla possibilità di tagliare i tassi. Fatto supportato anche dai dati sul lavoro che suggeriscono una contrazione del mercato, soprattutto per quanto riguarda il livello di occupazione. D’altro canto, la prudenza della FED è anche giustificata dalle attese dell’evoluzione dell’inflazione come conseguenza dei dazi commerciali.
DINAMICO
Moderato rialzo per il comparto a maggiore presenza azionaria, con una performance mensile del +1,84%, superiore al benchmark che invece consegue un risultato del +1,60%. Da inizio anno si consolida, quindi, il rendimento del portafoglio con un dato del +3,44% mentre il benchmark si attesta a +3,28%.
PRUDENTE
In discreta ripresa anche il comparto Prudente, con una performance mensile del +1,41% superiore a quella del benchmark (+1,10%). Da inizio anno il risultato è del +2,04% con una sovraperformance rispetto al mercato di riferimento, che invece si attesta al +1,78%.
GARANTITO
Piccolo rimbalzo del portafoglio con una performance a luglio del +0,26% mentre il parametro di riferimento consegue un risultato del +0,43%. Si consolida il rendimento da inizio anno, con il portafoglio che registra una performance del +2,11% superiore a quella del parametro di riferimento (+1,87%).
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.