Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti – marzo 2025

Commento ai rendimenti – marzo 2025

Mercati all’insegna dell’incertezza e della volatilità sulla scia dei timori di una guerra commerciale dopo l’annuncio dei primi dazi verso il Canada, il Messico e la Cina. Maggiore ottimismo sul fronte geopolitico con la possibile tregua tra Ucraina e Russia. La Germania toglie il freno al debito pubblico.

Il mese di marzo.

L’entrata in vigore dei dazi imposti da Trump sulle importazioni di merci dal Canada, Messico e Cina hanno inevitabilmente condizionato l’andamento dei mercati finanziari, che mostrano quindi un tono negativo già nei primi giorni di marzo, anche per il fatto che con i Paesi coinvolti (che sono tra i principali partner commerciali degli USA) non è stato raggiunto un accordo. I dazi restano quindi al 25% nei confronti del Canada e del Messico (con esclusione dei prodotti energetici, la cui tassazione è del 10%), mentre la Cina ha risposto con una contromisura pari al 15% sui prodotti statunitensi importati oltre all’inserimento di 15 società statunitensi in una “lista nera”.

Nello stesso momento anche la prospettiva dell’imposizione dei dazi al 25% verso l’Unione Europea, previsti per i primi giorni di aprile, determina ulteriore incertezza sui mercati, che si muovono in maniera univoca su una decisa tendenza negativa, sulla base anche delle ipotesi di un possibile rallentamento economico, che la BCE al momento ha stimato intorno allo 0,3%. Gli stessi timori si manifestano anche negli Stati Uniti, dove tra gli operatori aumentano le incertezze su una possibile fase di rallentamento, anche se nel mese i dati macroeconomici riguardanti il lavoro mostrano un incremento del tasso di disoccupazione solo marginale (dal 4,1% al 4,2%) e un leggero aumento delle retribuzioni. L’inflazione, inoltre, sembra ormai sotto controllo con il dato in lieve calo a marzo (2,4% su base annua), anche se si pone l’attenzione sull’impatto che i dazi commerciali avranno sui prossimi mesi.

Dopo una prima fase volatile, i mercati hanno beneficiato sul piano geopolitico della possibilità di un “cessate il fuoco” di 30 giorni nel contesto della guerra tra Russia e Ucraina, dopo che quest’ultima avesse accettato la proposta statunitense di uno stop temporaneo degli scontri. Anche la successiva telefonata Trump-Putin ha alimentato un certo ottimismo. Tuttavia, sul campo, non si sono evidenziati particolari progressi in quanto sono proseguiti gli atti bellici nell’area. Inoltre, l’intenzione dell’Unione Europea di aumentare le risorse per la difesa arreca in ogni caso un certo livello di incertezza. Non a caso i titoli del settore difesa (ad esempio, in Italia, Leonardo) hanno retto abbastanza bene le turbolenze dei mercati.

Sul mercato obbligazionario, invece, il principale elemento che ha generato un certo movimento soprattutto nell’area UE è stata la svolta storica della Germania, la quale ha tolto il freno al debito pubblico, che nel 2009 era stato imposto allo 0,35% del PIL. Una mossa attuata per cercare di rilanciare l’economia tedesca dopo due anni di moderata recessione e che prevede un maggiore investimento nel settore della difesa e nelle infrastrutture. Un’azione però che, se da una parte rappresenta uno stimolo economico del paese, dall’altra genera inevitabilmente un aumento del debito pubblico, cosicché i mercati hanno reagito con maggiori vendite dei bund, determinando di conseguenza un aumento dei tassi che ha impattato anche sull’area UE.

DINAMICO

Il portafoglio a maggiore componente azionaria risente dell’elevata volatilità sui mercati, registrando nel mese un risultato del -4,39% mentre il benchmark cede il -3,86%. Da inizio anno il portafoglio è in ribasso del -2,63%, con un dato inferiore al mercato di riferimento che invece chiude il primo trimestre con un calo del -2,16%.

PRUDENTE

Il portafoglio a marzo cede il -3,09% con un dato inferiore rispetto a quello del benchmark, anch’esso negativo (-2,61%). Da inizio anno invece la perdita è più moderata con un risultato del -1,46% mentre il benchmark registra un dato del -1,05%.

GARANTITO

In moderato ribasso il comparto, che mitiga in maniera importante le perdite osservate sui mercati azionari. La performance del mese è pari al -0,48% mentre da inizio anno il portafoglio rimane ancora in territorio positivo con un risultato del +0,31%, inferiore al parametro di riferimento del tasso di rivalutazione del TFR (+0,93%) che però chiaramente non risente delle dinamiche avverse dei mercati finanziari.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.