Commento ai rendimenti – gennaio 2024
Gennaio si apre con moderati guadagni ma con un andamento cauto, sulla scia delle attese delle decisioni di fine mese delle banche centrali e dei risultati trimestrali societari. Peggiorano invece i mercati cinesi.
Il mese di gennaio
I mercati hanno aperto l’inizio dell’anno con un andamento che nel complesso è stato moderatamente positivo ma che comunque è risultato condizionato dalle attese delle decisioni delle banche centrali. Durante tutto il mese ha prevalso, quindi, una certa cautela che tuttavia non ha escluso possibilità di guadagni.
La Bce, riunitasi alla fine del mese, ha ribadito il mantenimento degli attuali tassi di riferimento rimarcando che gli stessi, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, possono finalmente portare l’inflazione all’obiettivo del 2%. Allo stesso modo, la FED ha mantenuto invariati i tassi, anche se l’inflazione USA non ha ancora raggiunto l’obiettivo del 2% e sembra invece ancorata su livelli leggermente superiori (attorno al 3%). Questo aspetto determina una certa cautela da parte della Banca centrale americana, anche per il fatto che la robustezza dell’economia USA può determinare un certo margine di manovra da parte della FED, a differenza dell’Eurozona che invece mostra dei segnali di rallentamento economico, se non di vera e propria recessione (ad es. Germania).
L’attesa di una politica monetaria invariata rispetto ai mesi precedenti ha quindi portato a moderati aumenti in genere compresi intorno all’1%, sia nell’area UE sia in quella USA. Ha influito poi anche la pubblicazione dei dati trimestrali in US, dove ad esempio Netflix ha trascinato il settore tecnologico dopo la pubblicazione dei conti particolarmente positivi.
Va nettamente peggio in area cinese a causa di una sequela di dati macro non particolarmente brillanti, mentre più negativi sono i dati relativi al settore immobiliare cinese, con i prezzi delle case che risultano ai minimi del periodo. Ad aggravare la situazione ci ha pensato la liquidazione del big cinese Evergrande. Chiaramente, quindi, il settore immobiliare è stato trainato al ribasso, coinvolgendo in particolare le cosiddette “H-Share” ovvero i titoli azionari cinesi scambiati sulla Borsa di Hong Kong e che generalmente sono aperti agli investimenti esteri. Non a caso, la performance di Hong Kong è stata particolarmente deludente, con una decrescita su base mensile piuttosto pesante (-9,16% in valuta locale), mentre Shanghai ha chiuso relativamente meglio ma con un dato, comunque, piuttosto cupo: -6,27%.
Dal punto di vista macroeconomico, il focus principale resta sempre l’inflazione. Le ultime letture mostrano in Italia un dato piuttosto contenuto pari allo 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua. L’inflazione di fondo si attesta invece su un valore del 2,7%.
L’inflazione USA resta, invece, sostanzialmente ancorata su livelli leggermente superiori al tasso obiettivo della FED. Gli ultimi dati di gennaio mostrano, infatti, un incremento dello 0,3% su base mensile e un livello del 3,1% su base annua, tuttavia in un contesto di maggiore robustezza economica. L’attività manifatturiera, ad esempio, ha sì subito una contrazione nei mesi precedenti ma, secondo i dati dell’ISM (Institute of Supply Management, ovvero la versione americana dei Purchasing Managers Index europei), il livello di attività sembra aver raggiunto i valori minimi e mostra già una lieve tendenza al rialzo. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, anche in questo caso i dati risultano ancora solidi, con un aumento dei nuovi occupati e un tasso di disoccupazione che rimane su valori stabili e contenuti (3,7%).
DINAMICO
Il comparto risente del discreto andamento positivo delle borse UE e USA e chiude il mese con una performance pari al +0,77%, leggermente inferiore a quella del mercato di riferimento che è stata del +0,88%.
PRUDENTE
Il portafoglio consegue una performance leggermente inferiore a quella del Dinamico ma comunque positiva dello 0,58%: in questo caso con un leggerissimo sovra rendimento rispetto al benchmark che ha chiuso il mese con un dato del +0,53%.
GARANTITO
Il Portafoglio chiude gennaio con un risultato leggermente positivo pari allo 0,16% mentre il parametro di riferimento mostra un incremento maggiore e pari al +0,96% su base mensile.
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.