Ottobre 2021

Commento ai rendimenti - Ottobre 2021

Il mese di Ottobre è stato caratterizzato da un andamento a due velocità, dove i risultati dei mercati azionari si sono distinti significativamente da quelli dei mercati obbligazionari. I titoli di capitale preannunciano, in modo inaspettato dopo le turbolenze del mese precedente, un futuro positivo, mentre quelli di debito arrancano tra scarsi rendimenti e crescente tasso di inflazione. Dal canto loro, le autorità monetarie si avviano lentamente verso la riduzione delle politiche espansive esprimendo ottimismo sulla tenuta e sui tempi della ripresa economica.

Il mese di Ottobre

Il mese di Ottobre è iniziato con alcune note positive: i dati trimestrali delle società, e soprattutto delle banche, negli USA evidenziano ottimi guadagni; la crisi dei prezzi energetici è stata smorzata da alcune dichiarazioni politiche e i dati macroeconomici confermano un andamento positivo dell’economia globale. Qualche tensione si è creata sul versante del settore immobiliare dove la vicenda di Evergrande, il colosso cinese, ha impattato negativamente sugli investimenti nei mercati emergenti e ha sollevato parecchi quesiti sulla tenuta del sistema finanziario cinese. La fiducia dei consumatori, desumibile dagli indicatori statistici, sembra aumentare anche se l’ottimismo risulta più marcato negli USA rispetto ai paesi dell’Eurozona. I dati sull’andamento della produzione attestano qualche rallentamento a causa della persistenza delle criticità dovute alle distorsioni nelle reti dei trasporti merci. Si conferma, pertanto, un rallentamento del processo della ripresa economica anche se i dati rimangono ampiamente positivi. L’evoluzione dei numeri relativi ai contagi COVID-19 getta alcune ombre sugli scenari futuri, dove l’incognita sull’introduzione di eventuali misure restrittive nei singoli paesi minaccia le prospettive di crescita globale.

I mercati azionari concludono il mese in rialzo: sia le borse europee sia quelle di oltreoceano continuano a battere i record storici. I maggior guadagni si registrano per il settore energetico dove la congiuntura favorevole aumenta i margini delle società operanti nel settore stesso. Attestano qualche sofferenza, invece, le società di alta tecnologia che cedono terreno sulla scia delle preoccupazioni legate alla catena di approvvigionamento che potrebbe evidenziare qualche peggioramento nel quarto trimestre dell’anno. Di fatto, la componente azionaria del portafoglio si è  dimostrata essere la forza trainante delle performance registrate nel mese oggetto di osservazione.

I mercati obbligazionari hanno vissuto, invece, uno dei periodi più turbolenti dell’anno. Le notizie contrastanti relative al rallentamento della ripresa economica e alla crescita del tasso di inflazione, con un incremento anche delle aspettative sull’andamento dei prezzi a consumo a lungo termine, non hanno concesso un attimo di tregua agli investitori in titoli di debito. L’incertezza dell’evolversi della curva dei tassi ed eventuali interventi delle banche centrali hanno fatto sì che la maggior parte degli investitori abbia prediletto l’abbandono delle posizioni obbligazionarie scommettendo su un prossimo, se non immediato, aumento dei tassi di rifinanziamento almeno da parte della Fed; in attesa dei chiarimenti ufficiali da parte di quest’ultima, previsti per il mese di novembre, sui mercati vigono tendenze conservative. Il posizionamento assunto dagli investitori ha contribuito maggiormente alla diminuzione dei rendimenti dei portafogli obbligazionari da inizio anno.

Dall’analisi dei livelli di volatilità presenti sui mercati finanziari si rilevano due situazioni diverse. Da un lato i mercati azionari che, sulla scia dell’ottimismo generale, attestano una crescita lineare e quindi registrano una netta diminuzione della volatilità che si avvicina sempre di più alle medie storiche. D’altro lato i mercati obbligazionari che, con delle oscillazioni delle quotazioni simili ad un percorso sulle montagne russe, segnano dei livelli di volatilità che raggiungono dei massimi storici. Colpiscono lo stato di incertezza presente sui mercati e i corrispondenti tempi di reazione ad ogni singola notizia, positiva o negativa, tanto che diversi record storici riguardano proprio le variazioni delle quotazioni e dei tassi nell’arco di una sola giornata. La dipendenza dei mercati dagli interventi monetari delle banche centrali accentua questo tipo di problematiche per i paesi maggiormente indebitati o quelli che fanno particolare affidamento sui vari programmi di sostegno. Il comparto governativo italiano, in effetti, risulta uno dei più colpiti con dei livelli di volatilità particolarmente elevati.

Relativamente alle gestioni del Fondo Pensione FONDEMAIN, l’andamento positivo dei mercati finanziari si riflette anche sui risulti ottenuti dai tre comparti:

DINAMICO. Trascinata dalle super performance dei mercati azionari, la gestione complessiva del comparto registra un rendimento mensile positivo (+2,57%). Il comparto consolida da inizio anno una crescita del +9,49%. Aumenta, inoltre, lo scostamento positivo dal benchmark migliorando ulteriormente il dato relativo (+0,57%). Le perdite del mese precedente risultano ampiamente recuperate.

PRUDENTE.  Il comparto Prudente registra una crescita pressoché in linea con i mercati finanziari di riferimento (+1,10%). Il rendimento da inizio anno subisce un incremento al 5,01%, tornando ai valori registrati nel mese di agosto 2021. Specularmente al comparto dinamico, l’andamento positivo è determinato dalle plusvalenze della componente azionaria del portafoglio.

GARANTITO. Anche la gestione del comparto Garantito segna una battuta di arresto consolidando una crescita su base mensile del +0,12%, registrando un andamento in linea con quello del tasso di crescita del TFR (+0,12%). I rendimenti da inizio anno si innalzano al 0,46%. I titoli azionari tornano a compensare le performance negative evidenziate da quelli obbligazionari.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.