Anno 2019

Un anno di inaspettate soddisfazioni per gli iscritti a FONDEMAIN; tutti i comparti rilevano performance marcatamente positive e superiori alla rivalutazione del TFR, nonostante le perduranti incertezze sui fronti economico e geopolitico.

Si chiude un 2019 da record per i comparti di FONDEMAIN: il Dinamico rileva una performance del +13,81%, miglior valore di sempre, e la linea Prudente del +9,55%, secondo miglior risultato dal momento del suo avvio nel luglio 2004. Ma, come noto, i rendimenti passati non sono necessariamente indicativi di quelli futuri e proprio per questo, pur in un anno che potrebbe portare a facili entusiasmi, il Consiglio di amministrazione del Fondo è stato impegnato in un complesso lavoro di rivisitazione dell’asset allocation strategica.

Un’analisi necessaria per continuare a rispondere con aderenza alle esigenze previdenziali degli iscritti anche in uno scenario finanziario sempre più complesso a cui far fronte: da un lato i titoli obbligazionari sembrano preannunciare un periodo di nuova normalità, caratterizzato da rendimenti negativi anche per scadenze medio-lunghe; dall’altro gli operatori paiono sempre più attratti dagli investimenti rischiosi e i listini azionari continuano ad aggiornare i loro massimi storici. Questo aspetto, pur positivo nel breve, rappresenta un elemento di sempre maggior incertezza che l’instabilità geopolitica e le non risolte tensioni commerciali difficilmente riescono a contenere.

Quindi, un 2019 da archiviare con soddisfazione e un 2020 tutto da scrivere, nell’ottica di ricercare una sempre maggior diversificazione e con l’obiettivo di stabilizzare, per quanto possibile, i rendimenti finanziari di tutte le linee di investimento; proprio in questa direzione a partire dall’inizio dal secondo trimestre, il Dinamico e il Prudente vedranno una modifica dei benchmark di riferimento che permetterà ai gestori attivi in entrambe le linee di ampliare significativamente l’universo investibile, grazie all’introduzione di ulteriori asset class decorrelate con quelle già presenti.

In ogni caso, considerato il perdurare della volatilità dei mercati e le turbolenze del quadro geopolitico, il Fondo continuerà a mantenere elevata la soglia di attenzione, impegnandosi nella costante e puntuale verifica delle performance ottenute e dell’andamento dei mercati di riferimento.

Il 2020 sarà per FONDEMAIN un anno denso di cambiamenti, non solo nell’ambito della gestione finanziaria: con la definizione del nuovo contesto normativo previsto dalla Direttiva «IORP II», sono state introdotte numerose modifiche e integrazioni al Decreto Legislativo 252/2005 (il principale riferimento normativo per i fondi pensione negoziali), tra cui spiccano l’introduzione delle nuove funzioni di gestione del rischio e di revisione interna. A tale proposito, sono in itinere le analisi e le valutazioni volte a definire un adeguamento organico dell’assetto organizzativo del Fondo, in attesa dell’imminente adozione da parte della COVIP delle disposizioni attuative in materia.

Vediamo il rendimento di ciascun comparto nel mese di dicembre 2019:

DINAMICO: ultimo sprint di fine anno, con un +0,44%, che porta il comparto a raggiungere un rendimento annuale del +13,81% (benchmark +12,95%) molto vicino alle performance di altri fondi pensione con profilo di rischio decisamente più elevato (come i fondi aperti o i PIP). Un anno ricco di sorprese che hanno alimentato l’ottimismo dei mercati borsistici e sospinto i listini azionari verso nuovi massimi; certamente il rally a cui abbiamo assistito è stato favorito dalle principali banche centrali (BCE e FED) che hanno tagliato i tassi d’interesse iniettando abbondante liquidità sul mercato.
Il Dinamico è riuscito a cavalcare l’onda positiva delle borse e a chiudere con un rendimento che permette di archiviare definitivamente il 2018 come una piccola flessione in un lungo percorso di crescita. Con il 2019 si chiudono i primi dieci anni di vita del Dinamico che, dal momento del suo avvio, registra una rivalutazione complessiva superiore a quella rilevata dal Prudente a conferma che, nel lungo periodo, i comparti a maggior componente azionaria tendono a “battere” le altre linee di investimento.
Attenzione però al rischio: un elemento, questo, che può essere gestito solo se l’iscritto ha dalla sua parte il tempo. Proprio per questo il Dinamico è consigliato agli aderenti a cui manchino più di 10 anni al pensionamento.

PRUDENTE: dicembre sinonimo di stabilità (0% il rendimento del mese), il rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro e il contemporaneo aumento dei rendimenti delle obbligazioni a lungo termine sul finire dell’anno hanno rallentato la rapida corsa del Prudente. Il comparto segna nel 2019 +9,55% (benchmark +9,08%), ottimo risultato per una linea bilanciata la cui asset allocation risulta molto focalizzata sull’obbligazionario; asset class che nell’anno è stata fortemente influenzata dalla nuova fase di politica monetaria espansiva attuata dal presidente della BCE Draghi.
Una inaspettata soddisfazione, dunque, per gli iscritti al comparto “intermedio” da interpretare nella giusta prospettiva: l’aumento di valore dei titoli obbligazionari, rilevato come effetto delle politiche della BCE, è da leggere come una sorta di “anticipo” (più o meno consistente) del rendimento del titolo stesso, con una riflessa riduzione della redditività residua. Questo permette di leggere il risultato sotto un diverso punto di vista, utile affinché questi valori non creino aspettative di difficile raggiungimento o, al contrario, non si corra la tentazione di scegliere opzioni di investimento a maggior componente azionaria sottovalutandone la rischiosità.

GARANTITO: obiettivo raggiunto anche per il Garantito che segna, nel 2019, una performance positiva superiore alla rivalutazione del TFR: +2,02% contro +1,49%. Completamente ripresa la flessione del 2018, il comparto si conferma offrire un elevato grado di stabilità di rendimento ai lavoratori che si stanno accingendo alla pensione, protetti da flessioni negative grazie alla particolare garanzia di protezione del capitale prevista.
Nello sfidante contesto finanziario caratterizzato dai bassi tassi di rendimento dei titoli obbligazionari, la garanzia offerta dal comparto rappresenta un valore aggiunto di cui possono beneficiare in modo particolare gli iscritti prossimi al pensionamento: una garanzia di fine percorso che, al contrario, non è congeniale a chi, avendo un orizzonte temporale maggiore, potrebbe scegliere per soluzioni di investimento maggiormente in linea con le proprie aspettative.

 

 

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